Un nuovo studio di Transport & Environment rivela che, in Italia, un furgone elettrico medio è già più economico del 20% al km rispetto ad un diesel.
I furgoni elettrici sono complessivamente più economici dei veicoli diesel, secondo un nuovo studio sul costo totale di acquisto e di gestione in Italia. Non sorprende quindi che un sondaggio sugli acquirenti di furgoni in Europa, anch’esso pubblicato oggi, evidenzia come la maggior parte voglia passare all’elettrico.
Ma è l’offerta di modelli di furgoni ad essere carente, motivo per cui, in Italia, rappresentano solo il 2% delle vendite – in netto ritardo rispetto al 5% delle auto elettriche a batteria (BEV). Per Transport & Environment (T&E), che sta pubblicando il rapporto e il sondaggio, l’offerta di furgoni elettrici continuerà a restare esigua per il resto del decennio, a meno di aumentare significativamente gli obiettivi di CO2 per i furgoni nuovi proposti dall’UE.
Dallo studio emerge che, in Italia, il furgone elettrico medio è già oggi 20% più economico (al km) da possedere e gestire rispetto al furgone diesel medio. Lo studio analizza sei paesi che rappresentano il 76% dei nuovi furgoni venduti in Europa: Francia, Germania, Italia, Polonia, Spagna e Regno Unito.
Il sondaggio, svolto da Dataforce per T&E e che, per l’Italia, tiene conto delle risposte di 128 utenti privati e aziende, mostra che il mercato italiano è pronto a passare all’elettrico. Oltre un terzo (35%) delle flotte di furgoni intervistate in Italia ha già almeno un furgone elettrico, quasi un’altra metà (45%) prevede di acquistare un e-van entro l’anno mentre un ulteriore 11% ne sta considerando l’acquisto entro i prossimi cinque anni.
Carlo Tritto, Policy Officer per Transport & Environment Italia ha commentato: “Un furgone elettrico batte un modello diesel sui costi e gli acquirenti di furgoni lo sanno. Infatti, non è un caso che le vendite di tali veicoli continuano a crescere, anche a fronte della recente interruzione degli incentivi all’acquisto. Ma l’offerta di modelli elettrici non è neanche lontanamente sufficiente. È per questo che chiediamo ai legislatori europei di aumentare gli obiettivi sugli standard UE di CO2 per furgoni nuovi, così da stimolare i costruttori a vendere più veicoli a zero emissioni per raggiungere obiettivi più ambiziosi”.
Nonostante i loro vantaggi di costo e il forte interesse da parte dei clienti, non c’è una sufficiente offerta di furgoni elettrici per soddisfare la crescente domanda del mercato. Con un market share di appena il 3% nel 2021 a livello europeo – leggermente in crescita rispetto al 2% del 2019 – le vendite di furgoni elettrici stanno crescendo troppo lentamente. Tra le cause troviamo standard di CO2 troppo deboli proposti dall’UE che, lasciando invariati gli obiettivi per il decennio in corso, non richiedono ai produttori di aumentare le vendite di furgoni elettrici oltre una quota del 10% prima della fine del decennio.
Secondo i calcoli di T&E [1], adottare obiettivi di CO2 più sfidanti durante questo decennio porterebbe invece 1 milione di furgoni elettrici in più sulle strade d’Europa entro cinque anni, per un risparmio di emissioni pari a 5,6 Mt di CO2 nel 2027 – equivalenti all’inquinamento annuale dell’intera flotta di furgoni spagnoli. Norme più severe ridurrebbero anche il consumo annuale di petrolio dei furgoni europei del 7% nel 2027, un passo importante per porre fine alla dipendenza dalle importazioni di fonti fossili russe. In aggiunta, obiettivi più ambiziosi farebbero risparmiare alle imprese europee 13,1 miliardi di euro nel periodo 2025-2030 grazie ai minori costi di gestione dei furgoni elettrici.
“I furgoni elettrici permettono di ridurre la nostra dipendenza dal petrolio e di far risparmiare miliardi di euro alle imprese europee già durante questo decennio. Ma per far accadere questo, i volumi di vendita devono salire considerevolmente. Ora sta agli Stati membri e agli eurodeputati aumentare l’ambiziosità degli obiettivi di CO2 dei furgoni nuovi ed assicurare che molti più furgoni elettrici siano venduti sul mercato” conclude Carlo Tritto.
T&E chiede ai legislatori dell’UE di aumentare l’ambizione degli Standard UE di CO2 per i furgoni nuovi per un taglio del -25% al 2025, introdurre un nuovo obiettivo intermedio del -45% nel 2027 e aumentare a -80% l’obiettivo del 2030. Il piano della Commissione europea per far sì che tutti i nuovi furgoni siano a zero emissioni entro il 2035 è cruciale. Il Parlamento europeo e i ministri dell’ambiente dovranno decidere le loro posizioni nei mesi a venire e sono chiamati a trovare un accordo sugli obiettivi finali in estate.
Note per gli editori:
[1] I calcoli relativi ai risparmi sulle emissioni di CO2, alla riduzione del consumo di petrolio, alle vendite addizionali di furgoni elettrici e ai risparmi sui costi si basano sul confronto tra la proposta di T&E per standard di CO2 per i furgoni più ambiziosi e quanto proposto dalla Commissione europea. T&E chiede una riduzione del 25% delle emissioni medie di CO2 dei furgoni nel 2025, -45% nel 2027, e -80% nel 2030. La Commissione propone di non cambiare l’attuale obiettivo del 2025 (-15%), nessun nuovo obiettivo nel 2027 e -50% nel 2030.
Per saperne di più:
Studio: https://www.transportenvironment.org/discover/e-vans-cheap-green-and-in-demand/
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