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Entro il 2035, la gestione di un aereo a idrogeno potrebbe essere più economica di quella degli aerei tradizionali

maggio 23, 2023

L'impiego di aerei a idrogeno in Europa è economicamente fattibile, come dimostra un nuovo studio, ma deve essere sostenuto dalla giusta serie di politiche e di incentivi.

Gli aerei a idrogeno potrebbero essere più economici dei velivoli a combustibili fossili a partire dal 2035, a condizione che il cherosene sia tassato adeguatamente, come dimostra un nuovo studio[1][2]. Nel 2035, far funzionare gli aerei a idrogeno potrebbe essere più costoso dell’8% rispetto all’uso del cherosene. Ma con una tassa sul carburante fossile e un prezzo sul carbonio, gli aerei a idrogeno potrebbero costare il 2% in meno rispetto agli aeromobili a cherosene. Secondo T&E, queste misure relative al prezzo sono fondamentali per la diffusione di tecnologie verdi come gli aerei a idrogeno.

Uno studio economico del gruppo di ricerca Steer, commissionato da T&E, ha analizzato i futuri costi di esercizio degli aerei a idrogeno sui voli intraeuropei e ha rilevato che potrebbero costituire una tecnologia efficiente e competitiva in termini di costi per decarbonizzare il settore.

Ma il costruttore di aerei Airbus, che ha lanciato tre progetti di aereo a idrogeno, deve ancora dimostrare di essere in grado di rispettare la data di lancio del proprio velivolo prevista per il 2035. L’azienda ha avvertito che il lento sviluppo dell’ecosistema basato sull’idrogeno potrebbe ritardare il lancio dei suoi aerei a emissioni zero.

Airbus si è anche opposta a un criterio della tassonomia europea – lʼelenco degli investimenti sostenibili dellʼUE – secondo il quale solo gli aeromobili a emissioni zero otterrebbero lʼetichetta di investimento verde. Questo fa pensare che Airbus dubiti di poter vendere molti di questi aerei, afferma T&E.

Matteo Mirolo, responsabile dell’aviazione sostenibile a T&E, afferma: “Airbus ha promesso al mondo che avrebbe commercializzato un aereo a idrogeno entro il 2035. La costruzione di questi aerei è economicamente fattibile, ma se vogliamo che Airbus mantenga la promessa, dobbiamo creare un mercato per gli aerei a zero emissioni, tassando il carburante fossile per l’aviazione e imponendo l’uso di aerei a zero emissioni per il futuro. Se dobbiamo fare affidamento solo sulla buona volontà di Airbus, gli aerei a idrogeno non saranno mai più di una chimera”.

L’analisi mostra anche che il costo totale dell’introduzione di aerei a idrogeno per l’aviazione intraeuropea sarebbe di 299 miliardi di euro entro il 2050.[3]   Lo sviluppo di aeromobili a idrogeno rappresenterebbe solo il 5% del costo (15 miliardi di euro).[4] 4  Questo costo iniziale relativamente ridotto deve tuttavia essere sostenuto prima del 2035, o si rischia di compromettere la realizzazione di questi nuovi aerei.

La maggior parte della spesa non sarà sostenuta dal settore. Si basa invece sul più ampio sviluppo dell’economia verde dell’idrogeno, che si sta affermando in parallelo. Oltre la metà dei costi (54% o 161 miliardi di euro) sarà destinata alla produzione di idrogeno verde[5]. 5 Un altro 23% sarà necessario per la liquefazione dell’idrogeno – il processo attraverso il quale l’idrogeno gassoso viene raffreddato a temperature molto basse per diventare liquido. Altri costi riguardano lo sviluppo di infrastrutture per l’idrogeno negli aeroporti (12%) e la distribuzione del carburante agli aeroporti (6%).

Lo studio mostra anche che il costo totale potrebbe diminuire di 100 miliardi di euro se il traffico leisure e business rimanesse rispettivamente al 100% e al 50% dei livelli del 2019. La riduzione della domanda di viaggi d’affari sarà fondamentale non solo per una diminuzione dele emissioni, ma anche per risparmiare sui costi, afferma T&E.

Gli ostacoli tecnologici allo sviluppo di aerei a idrogeno sono significativi. L’idrogeno liquido ha una bassa densità energetica rispetto al cherosene, il che significa che è necessario un volume maggiore di carburante per percorrere la stessa distanza. Ciò limita l’autonomia di questi aerei, che peraltro possono comunque rappresentare una valida alternativa per decarbonizzare le rotte regionali e a corto raggio, costituenti il 50% delle emissioni del trasporto aereo europeo.

“Non esiste una pallottola d’argento per decarbonizzare l’aviazione. I carburanti sostenibili (SAF), la riduzione della domanda e l’idrogeno svolgeranno tutti un ruolo. Affinché gli aerei a idrogeno decollino nel prossimo decennio, dobbiamo entrare nel circolo virtuoso della regolamentazione, degli investimenti, del calo dei prezzi, con a seguire una maggiore diffusione. Ma il costo deve essere sostenuto dall’industria dell’aviazione e dai suoi utenti, destinando una parte dei proventi delle tasse sul carbonio e sul cherosene alla tecnologia verde, come gli aerei a emissioni zero e i carburanti sostenibili”, ha concluso Matteo Mirolo.

 

[1] Se il cherosene fossile è tassato in linea con la direttiva sulla tassazione dell’energia proposta dalla Commissione Europea, a 10,75 €/GJ – circa 0,37 €/L.

[2] Lo studio prende in considerazione gli aerei a reazione che utilizzano una miscela di cherosene fossile e di carburante per l’aviazione sostenibile (SAF).

[3] Lo studio esamina i costi necessari per l’idrogeno nell’aviazione europea fino al 2050, ma sono necessarie ulteriori analisi per modellare gli scenari della prossima metà del secolo.

[4] Questa cifra è una stima basata sui precedenti sviluppi di nuovi programmi aerei – ad esempio, il programma Airbus A350 è stato stimato in 12,5 miliardi di euro in sette anni (fonte). Include i costi non ricorrenti di progettazione, collaudo e certificazione degli aeromobili.

[5] Lo studio ipotizza che tutto l’idrogeno sarà prodotto in Europa.

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